Thursday, April 30, 2009

1° MAGGIO 2009 - BARI



Venerdì 1° maggio in piazza del Ferrarese si terrà il concerto della Festa dei lavoratori.

L’ iniziativa ha voluto promuovere progetti musicali innovativi, fornendo a talenti e gruppi emergenti l'opportunità di esibirsi di fronte a una giuria composta da critici professionisti, oltre al pubblico presente.

La commissione selezionatrice, costituita da Enzo Quarto (giornalista Rai), Fabrizio Versienti (critico e giornalista Corriere del mezzogiorno), Nicola Morisco (critico e giornalista La Gazzetta del mezzogiorno), ha valutato la preparazione tecnica e il curriculum dei musicisti, oltre all'originalità del progetto.


Si comincia dalle ore 17.00 con OTTO PANZER SHOW, spettacolo per bambini e non solo.

A partire dalle ore 18.00 fino a mezzanotte si esibiranno gli otto finalisti presentati da Maria Giaquinto e Antonella Genga.


L’ estrazione dei biglietti della lotteria si terrà alle 22.00.


Suoneranno:

BROKEN CORDS, nati nel 2005 con Michelangelo Volpe, chitarra; Fabio Gesmundo, chitarra e voce; Giovanni Todisco, batteria; Luca Tomasicchio, basso; Alessandro Tempesta, tastiere; Nicolò Giangaspero, testi.

ZEITGEIST, Spirito del tempo, un progetto di Michele Giuliani, piano e tastiere; Marcello Piarulli, basso elettrico e Giacomo Monelli, batteria, che crea un suono potente attraverso l'afro-jazz, groove funky & swing, acid e free jazz.

ORIENT EXPRESS, dal 2002 combinano psichedelica, rock e studiata sperimentazione in un gioco di contrasti. Wito, voce, basso; Pablo, batteria; Gg, chitarra; Blondy, synth.

ONE WAY TICKET nascono nel 2003 tramite annunci su internet.
Le loro diverse età e i diversi ascolti fanno si che l’incontro si traduca in una musica a metà tra il rock anni ’70, il grunge,il funk e il pop. Maurizio Maremoti, voce, chitarre; Giorgio Visimberga, chitarre; Marcello Magro, basso; Mimmo Ferri, tastiere e synth; Guido Lioi, batteria suoneranno brani dall’ ultimo disco "Ora et implora".

CARION, nati nel 2004 da un’idea di Vito Napoletano, seguono un percorso indie e pop. Vigos Napoletano, voce e chitarre; Marvin La porta, basso; Alessandro Ferrara, batteria; Roberto Calabrese, chitarre; Gianluca Schettini, sinth e pianoforte; Gianni Mincuzzi, violino

IRONIQUE,Luigia Altamura, ha vissuto per molto tempo in Belgio dove ha scoperto il canto e gli strumenti misti a immaginazione, racconto, invenzione. Le sue canzoni si muovono divertite in un colorato pop teatrale. E’ accompagnata da Sergio Altamura, chitarra; Giulio Ricotti, chitarra; Antonio Bufi, campionatore; Antonello Lisena, basso; Francesco Depalma batteria loop.

IMPROBABIL BAND, orchestra dell’ Ateneo barese, vede impegnati una ventina di studenti e ricercatori universitari che propongono un repertorio di ritualità e ritmicità, carovane zingare, tamburi africani e fanfare pugliesi. I brani dal sound imprevedibile sono nati dall’estro creativo dei maestri Michele Marzella e Giovanni Maya Chiapparino.

ERICA MOU, diciannovenne, studia canto dall’età di 5 anni e chitarra da 11. Il suo primo gruppo, Ombre Anomale, con cui ha partecipato a numerosi concorsi ed eventi musicali, risale al 2005. Dalla fine del 2007 si esibisce come solista presentando inediti di propria composizione.


Informazioni: ufficiostampa@abusuan.com - 3663397036

Friday, April 24, 2009

La recensione di Francesco Santoro su RevolvingDoors.it dedicata al rock psichedelico degli Orient Express

da Musicalnews.com
Li ha visti allo Spazio OFF di Trani il 18 Aprile 2009, occasione dove hanno presentato tutti i brani contenuti nel cd Illusion, edito da My Kingdom Music nel 2007: gli Orient Express danno proposto un set che non contempla virtuosismi.

L'occasione era una di quelle importanti, perche' quello della band pugliese era un concerto pubblicizzato da tempo. Come mai? Lo capiamo da queste prime parole scritte da Francesco santoro ...Attivi sin dal 2002 e già gruppo spalla per Tiromancino, Marlene Kuntz e Marta sui Tubi, gli Orient Express si sono esibiti alla Spazio O.F.F. di Trani, proponendo tracce dal debut album Illusion. In un cielo già di per sé plumbeo, la locomotiva a vapore dell’Orient Express, sbuffa fumo oscurando ogni spiraglio sgombro da minacciose nubi. Vintage rock per il gruppo pugliese, qui opener per l’emaciato Moltheni...!

Nella parte centrale della recensione apparsa su RevolvingDoors.it si entra subito nell'atmosfera creata ..In un crescente ed organico caos, ruvidi tappeti sonori scuotono i timpani della platea presente all’esibizione dei cinque musicisti barlettani. Allo Spazio O.F.F. di Trani, gli Orient Express danno vita ad un set che non contempla virtuosismi, poiché il ritmo ha il compito di tenere ben salde le redini dei brani eseguiti. Si bada al sodo con testi in lingua inglese e musiche martellanti che rimandano ad un travaglio tipico dell’epopea grunge dei primi anni Novanta, ma non solo. Tre dei cinque brani proposti in scaletta sono estratti dal loro primo album Illusion (edito dall’indipendente My Kingdom Music nel 2007). Tutti presentano un rock psichedelico di chiara matrice seventies con l’innovativa presenza di un sintetizzatore che rende ancora più estremo il sound allucinogeno e dolente del gruppo. Le musiche spingono nel buio di un’atmosfera cupa in cui l’infernale sezione ritmica - formata da Wito al basso ed alla voce, e da Pablo alla batteria - tiene banco. Non è per tutti la musica degli Orient Express: per lo più pesantemente incentrata su toni dark, esigerebbe una sferzata di vitalità e colorate aperture, per essere più matura. Ma è lodevole il lavoro svolto da Gg alla chitarra e da Giuseppe Seccia al piano, per sgrezzare il granitico e oscuro sound. I maligni suoni prodotti dal synth di Blondy, poi, bene si legano al suddetto classico trinomio rock (chitarra, basso e batteria) che mai stanca...


Bellissima la galoppata finale, dove i brani piu' significativi degli Orient Express sono analizzati ...L’introduttiva First Dawn viene presentata con nuovi arrangiamenti che ne impreziosiscono il mood (vagamente alla The Cure), senza snaturare l’essenza della versione incisa in studio. Segue a ruota Eternal Child, che nel testo evoca vicende di una passata giovinezza in conflitto con il disincanto dell’età adulta e musicalmente integra in maniera fluida tutti gli elementi della band. E poi le inedite Words e Never, capaci di provocare un minaccioso duplice urto sonoro e che potrebbero essere un ottimo spunto per una nuova release.Il sipario cala dopo Ten Drops, brano che ha ispirato anche l’omonimo video (qui) e che si è affermato, a livello nazionale, anche grazie alla sua presenza nella prima compilation digitale curata dall’edizione italiana di Rolling Stone. Agli Orient Express, e al loro onesto Illusion, va riconosciuto il grande merito di aver reso attuale il rock psichedelico di qualche decennio fa: con il loro treno hanno ripercorso una vecchia tratta (ormai) poco battuta, conferendole nuova vitalità. Nuova veste per un genere tipico di un’epoca in cui la musica era passione genuina e non mero business. Ad majora!...

Concordiamo con la soddisfazione di Francesco Santoro: come diciamo da anni, la proposta musicale degli Orient Express e' veramente valida!

Thursday, April 23, 2009

Orient Express: tappeti ruvidi che scuotono i timpani

Trani (BT), Spazio OFF, 18 aprile 2009


Attivi sin dal 2002 e già gruppo spalla per Tiromancino, Marlene Kuntz e Marta sui Tubi, gli Orient Express si sono esibiti alla Spazio O.F.F. di Trani, proponendo tracce dal debut album Illusion. In un cielo già di per sé plumbeo, la locomotiva a vapore dell’Orient Express, sbuffa fumo oscurando ogni spiraglio sgombro da minacciose nubi. Vintage rock per il gruppo pugliese, qui opener per l’emaciato Moltheni.

In un crescente ed organico caos, ruvidi tappeti sonori scuotono i timpani della platea presente all’esibizione dei cinque musicisti barlettani. Allo Spazio O.F.F. di Trani, gli Orient Express danno vita ad un set che non contempla virtuosismi, poiché il ritmo ha il compito di tenere ben salde le redini dei brani eseguiti.
Si bada al sodo con testi in lingua inglese e musiche martellanti che rimandano ad un travaglio tipico dell’epopea grunge dei primi anni Novanta, ma non solo. Tre dei cinque brani proposti in scaletta sono estratti dal loro primo album Illusion (edito dall’indipendente My Kingdom Music nel 2007). Tutti presentano un rock psichedelico di chiara matrice seventies con l’innovativa presenza di un sintetizzatore che rende ancora più estremo il sound allucinogeno e dolente del gruppo.
Le musiche spingono nel buio di un’atmosfera cupa in cui l’infernale sezione ritmica - formata da Wito al basso ed alla voce, e da Pablo alla batteria - tiene banco. Non è per tutti la musica degli Orient Express: per lo più pesantemente incentrata su toni dark, esigerebbe una sferzata di vitalità e colorate aperture, per essere più matura. Ma è lodevole il lavoro svolto da Gg alla chitarra e da Giuseppe Seccia al piano, per sgrezzare il granitico e oscuro sound. I maligni suoni prodotti dal synth di Blondy, poi, bene si legano al suddetto classico trinomio rock (chitarra, basso e batteria) che mai stanca.
L’introduttiva First Dawn viene presentata con nuovi arrangiamenti che ne impreziosiscono il mood (vagamente alla The Cure), senza snaturare l’essenza della versione incisa in studio. Segue a ruota“Eternal Child, che nel testo evoca vicende di una passata giovinezza in conflitto con il disincanto dell’età adulta e musicalmente integra in maniera fluida tutti gli elementi della band. E poi le inedite Words e Never, capaci di provocare un minaccioso duplice urto sonoro e che potrebbero essere un ottimo spunto per una nuova release.
Il sipario cala dopo Ten Drops, brano che ha ispirato anche l’omonimo video (qui) e che si è affermato, a livello nazionale, anche grazie alla sua presenza nella prima compilation digitale curata dall’edizione italiana di Rolling Stone.
Agli Orient Express, e al loro onesto Illusion, va riconosciuto il grande merito di aver reso attuale il rock psichedelico di qualche decennio fa: con il loro treno hanno ripercorso una vecchia tratta (ormai) poco battuta, conferendole nuova vitalità. Nuova veste per un genere tipico di un’epoca in cui la musica era passione genuina e non mero business. Ad majora!

Francesco Santoro

Sunday, April 19, 2009

"Illusion" recensito positivamente anche su Doom-Metal.com(Norvegia)

da Doom-metal.com
Orient Express
comes from Italy and this is their debut release. They are obviously influenced by the '70s psychedelic and prog rock scenes.

Usually when I review an album I do it track by track, as this way is much easier to explain what I liked or disliked about the album. Sometimes though, an album ends up in my hands that doesn't work for me in that way. These kinds of albums won't allow you to break them down and they force you to listen to them from the first note until the last with no breaks or distractions. So I put on my headphones, turned off the lights and started my voyage into Orient Express' musical world. Soft melodies from another time and place create an entirely different reality and a surprise comes from an often ignored element, the lyrics. Lyrics like these are almost pure poetry. Just listen to 'Rats Know' and you'll understand what I'm saying.

I think I've found the perfect soundtrack for the rainy days of winter or the hottest days of the summer. It seems that the Italian scene is in a very productive period and Orient Express is the latest talent to come from that scene.

Friday, April 17, 2009

Gli Orient Express aprono per MOLTHENI Sabato 18 Aprile SPAZIO OFF, Trani(Ba)

Gli Orient Express apriranno il concerto di MOLTHENI Sabato 18 Aprile presso lo Spazio Off di Trani. A seguire il dj set di Narrow.
L'evento è all'interno dalla rassegna di musica indipendente Planet Of Sound 2009.
Per prenotazioni contattare: prenotazionioff@yahoo.it
info su Moltheni
La sua esperienza musicale parte nei primi anni '80 quando si propone come batterista ad una band di amici e inizia a suonare cover di Neil Young, Led Zeppelin e Stones, più alcuni amori nascenti della scena New wave inglese. Nel 1986 prende in mano le redini del gruppo Vecchi Sentieri e fonda gli Hamilton (poi Hameldome), insieme all'amico d'infanzia Andrea Medori. Nel 1989 si qualifica alle finali di Arezzo Wave dove con gli Hameldome gli è riconosciuto il titolo di miglior band esordiente. Poco dopo esce dal progetto. Va a vivere prima in Scozia, poi a Roma e successivamente a Milano. Qui nasce l'intenzione di poter tornare a suonare grazie allo stimolo fornito dai numerosi concerti a cui ha assistito in questo periodo. Lo pseudonimo Moltheni nasce da una farmacia di via Sardegna a Milano, anche se saranno soprattutto la città e i suoi luoghi oscuri ad influire così tanto sulle prime filastrocche del cantautore marchigiano: piccole canzoni d'amore, ricollegabili alla tradizione drakeiana più intimista, nonché al cantautorato di Battisti adattato ad un linguaggio più moderno che ricorda lo stile dei primi Afterhours e di Cristina Donà. Nel 1997 si sposta a Bologna. È qui che entra in studio per la prima volta abbracciando una chitarra e registra dei brani propri che poco tempo dopo giungeranno nelle mani di Carmen Consoli e di Francesco Virlinzi a Catania. Il legame con Virlinzi intanto si stringe sempre più e dà vita a due album (Natura in replay uscito nel 1999 e Fiducia nel nulla migliore nel 2001). Moltheni viene selezionato per il Brand New tour di Mtv e nel febbraio 2000 partecipa alle serate finali del festival di Sanremo con il brano Nutriente.

Nel 2003 partecipa alla colonna sonora di Perduto amor, il film dell'esordiente regista Franco Battiato. Nel luglio 2004 Moltheni incontra Enrico Molteni dei Tre allagri ragazzi morti e ipotizza l'uscita di un album diverso rispetto ai lavori precedenti, caratterizzato da suoni acustici e minimali. Splendore terrore esce nel gennaio 2005 per l'etichetta Tempesta con distribuzione Venus. Nei mesi successivi parte il tour durante il quale Moltheni registra un vinile contenente alcuni brani eseguiti dal vivo. Nell'ottobre 2006, sempre per la Tempesta, esce Toilette memoria, il quarto album ufficiale. Il disco è caratterizzato da sonorità che mischiano rock-pop e folk e da testi più ariosi rispetto all'introspezione dei lavori precedenti. Il disco è anticipato da un ep per le radio che contiene anche la cover di Battisti Il tempo di morire. Nell’autunno del 2007 viene pubblicato Io non sono come te, un ep contenete sei inediti registrato in Svezia, prosecuzione del percorso musicale tracciato da Toilette memoria. Nel 2008 viene pubblicato I segreti del corallo (La Tempesta/Venus), caratterizzato da una doppia anima: una prima parte più suonata e una seconda caratterizzata da sonorità folk più intime e minimali.

Friday, April 10, 2009

Wednesday, April 8, 2009