Sunday, August 24, 2008

Orient Express: nuova intervista su Disintegration.it

da Disintegration.it

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Salve ORIENT EXPRESS! Il vostro nuovo album “Illusion” è da qualche tempo nei negozi, potete presentarcelo? Ci sono aneddoti particolari da raccontare riguardo la registrazione del disco?

Nonostante sia il nostro primo album, “Illusion” presenta molte idee nate quasi durante le registrazioni, questo perché in principio i brani erano molto più “free” e suonati senza troppi condizionamenti. Con il prosieguo dei lavori ci siamo accorti di avere in mano anche delle “canzoni” e non solo dei viaggi sonori molto liberi che per anni abbiamo proposto dal vivo. In questo senso la prima esperienza in studio è stata molto educativa per il nostro modo di comporre e credo ce ne renderemo conto ancora di più in seguito.

In questi tempi di file sharing e download (legale e non), come distribuite e come fate pubblicità al vostro lavoro perché il pubblico lo conosca e lo acquisti? Internet (penso in particolare al fenomeno MySpace) vi è di aiuto o ritenete che rappresenti anche, in qualche modo, un impedimento alle vendite oltre che un aiuto per far conoscere la vostra musica?

Per le band emergenti come noi internet è fondamentale, ma è un’arma a doppio taglio perché è usata spesso in maniera errata. E’ molto più rilevante avere un ottimo ufficio stampa che sappia proporre la band nei canali giusti. Myspace è ottimo come primo approccio alla musica ma crediamo molto più nei blog site dove chi è realmente interessato alla band può trovare tutto quello che serve per conoscerla a fondo.

È passato abbastanza tempo dalla pubblicazione di “Illusion” perché possiate dirci come il disco sia stato accolto dalla stampa e dagli ascoltatori…

Molto bene direi, opinioni in linea di massima molto positive sia in Italia che all’estero, il mercato tedesco e quello francese si sono rivelati molto ricettivi al nostro sound. Ci sono state anche critiche, bene accette quando sono motivate, un po’ meno quando sono gratuite, ma è perfettamente normale quando ci si accinge ad ascoltare un gruppo e un prodotto nuovo che salta fuori da chissà dove.

Come e quando avete formato la band? A cosa dobbiamo la scelta del nome?

La band è nata nel 2002, con un identità molto da trio degli anni ‘70. Soprattutto agli inizi c’era un’energia sul palco quasi incontenibile, siamo stati anche fortunati perché quasi subito abbiamo avuto un riscontro, infatti con il primo demo siamo arrivati in finale all i-Tim tour del 2003 e poi al Rock Tv tour nel 2004. Dopodiché tanti concerti e l’ampliamento della formazione a quattro con la registrazione del disco. Il nome è nato quasi casualmente e senza un motivo in particolare, visto il “successo” immediato non abbiamo mai pensato di cambiarlo.

Mi interesserebbe conoscere qualcosa sulla genesi dei vostri brani. Come nascono e come scrivete i testi? C’è una partecipazione attiva dell’intera band o una leadership individuabile?

Lavoriamo come una band. Ognuno dà il suo apporto alla costruzione dei brani che nascono in sala prove, spesso da un giro di chitarra o di basso o da un particolare tempo di batteria. In un secondo momento si lavora sui testi e sulle parti di sintetizzatore. Non vi è una vera e propria leadership, ci si alterna nelle proposte e fortunatamente riusciamo sempre ad ottenere un nostro sound riconoscibile.

Com’è la situazione della scena musicale nella vostra zona? Esistono locali adatti? Qual è la risposta del pubblico?

Locali adatti non ce ne sono, capita spesso che ci si adatti a suonare in situazioni non proprio ideali, è un problema soprattutto per chi fa rock. Fortunatamente il nostro tipo di rock è molto duttile e non abbiamo problemi ad esibirci anche in situazioni acustiche o con arrangiamenti più sobri. Il pubblico c’è e vuole musica, vuole concerti ed è sempre disposto a seguirci e a seguire la scena emergente locale.

Quanto è importante la dimensione live per gli ORIENT EXPRESS? Come si comporta dal vivo la band? È facile per voi suonare dal vivo oppure affrontate il palcoscenico meno di quanto vorreste?

Se potessimo vivremmo sul palco, la musica va vissuta, sudata e lottata. Come dicevo, non abbiamo particolari problemi ad esibirci ma spesso non ci sono le condizioni tecniche affinché ci si esibisca al meglio perché mancano le strutture adatte. Se non ci fossero i concerti la band non avrebbe motivo di esistere.

Quali sono i progetti futuri della band? Siete ancora legati alla My Kingdom Music? Avete qualcosa di grosso in cantiere?

A breve sarà in giro il nostro primo video ufficiale che speriamo venga trasmesso il più possibile. Contiamo di registrare fra qualche mese la nostra seconda fatica discografica che, lo preannunciamo, sarà molto differente dalla prima ma il gruppo sarà perfettamente riconoscibile. Non sappiamo ancora con quale etichetta uscirà, la MyKingdom ha un’opzione sul secondo disco e saremmo contentissimi di poter continuare questa collaborazione a meno che non venga a bussare alla porta qualche major.

Nel panorama nazionale ed internazionale, c’è una band che riconoscete quale vostra principale fonte di ispirazione? E limitatamente alla scena italiana, c’è qualche formazione che stimate in modo particolare? Se sì, perché?

In tutte le interviste ci piace indicare nei GOD MACHINE la band fondamentale per la nostra crescita, abbiamo una devozione completa per la band di Robin Proper-Sheppard così come per i Motorpsycho. In Italia abbiamo apprezzato molto band come Karma, Ritmo Tribale e Massimo Volume. Della nuova scena ci piacciono molto i Marta sui Tubi e gli Yuppi Flu ma la lista potrebbe continuare all’infinito poiché nell’underground italiano ci sono band veramente validissime.

La fine dell’intervista spetta naturalmente a voi… grazie per il vostro tempo e in bocca al lupo!

Ringraziamo la redazione di Disintegration augurandole sempre buoni ascolti! Per quanto riguarda noi, cercateci sul web(www.officialorientexpress.it) e in giro su qualche palco..ma ricordate una cosa sola: NON SIATE MAI SUPERFICIALI!

(Mario Bove – Renato de Filippis)