Thanks to Francesco Aiello
Wednesday, August 27, 2008
Sunday, August 24, 2008
Orient Express: nuova intervista su Disintegration.it
da Disintegration.it
Salve ORIENT EXPRESS! Il vostro nuovo album “Illusion” è da qualche tempo nei negozi, potete presentarcelo? Ci sono aneddoti particolari da raccontare riguardo la registrazione del disco?
Nonostante sia il nostro primo album, “Illusion” presenta molte idee nate quasi durante le registrazioni, questo perché in principio i brani erano molto più “free” e suonati senza troppi condizionamenti. Con il prosieguo dei lavori ci siamo accorti di avere in mano anche delle “canzoni” e non solo dei viaggi sonori molto liberi che per anni abbiamo proposto dal vivo. In questo senso la prima esperienza in studio è stata molto educativa per il nostro modo di comporre e credo ce ne renderemo conto ancora di più in seguito.
In questi tempi di file sharing e download (legale e non), come distribuite e come fate pubblicità al vostro lavoro perché il pubblico lo conosca e lo acquisti? Internet (penso in particolare al fenomeno MySpace) vi è di aiuto o ritenete che rappresenti anche, in qualche modo, un impedimento alle vendite oltre che un aiuto per far conoscere la vostra musica?
Per le band emergenti come noi internet è fondamentale, ma è un’arma a doppio taglio perché è usata spesso in maniera errata. E’ molto più rilevante avere un ottimo ufficio stampa che sappia proporre la band nei canali giusti. Myspace è ottimo come primo approccio alla musica ma crediamo molto più nei blog site dove chi è realmente interessato alla band può trovare tutto quello che serve per conoscerla a fondo.
È passato abbastanza tempo dalla pubblicazione di “Illusion” perché possiate dirci come il disco sia stato accolto dalla stampa e dagli ascoltatori…
Molto bene direi, opinioni in linea di massima molto positive sia in Italia che all’estero, il mercato tedesco e quello francese si sono rivelati molto ricettivi al nostro sound. Ci sono state anche critiche, bene accette quando sono motivate, un po’ meno quando sono gratuite, ma è perfettamente normale quando ci si accinge ad ascoltare un gruppo e un prodotto nuovo che salta fuori da chissà dove.
Come e quando avete formato la band? A cosa dobbiamo la scelta del nome?
La band è nata nel 2002, con un identità molto da trio degli anni ‘70. Soprattutto agli inizi c’era un’energia sul palco quasi incontenibile, siamo stati anche fortunati perché quasi subito abbiamo avuto un riscontro, infatti con il primo demo siamo arrivati in finale all i-Tim tour del 2003 e poi al Rock Tv tour nel 2004. Dopodiché tanti concerti e l’ampliamento della formazione a quattro con la registrazione del disco. Il nome è nato quasi casualmente e senza un motivo in particolare, visto il “successo” immediato non abbiamo mai pensato di cambiarlo.
Mi interesserebbe conoscere qualcosa sulla genesi dei vostri brani. Come nascono e come scrivete i testi? C’è una partecipazione attiva dell’intera band o una leadership individuabile?
Lavoriamo come una band. Ognuno dà il suo apporto alla costruzione dei brani che nascono in sala prove, spesso da un giro di chitarra o di basso o da un particolare tempo di batteria. In un secondo momento si lavora sui testi e sulle parti di sintetizzatore. Non vi è una vera e propria leadership, ci si alterna nelle proposte e fortunatamente riusciamo sempre ad ottenere un nostro sound riconoscibile.
Com’è la situazione della scena musicale nella vostra zona? Esistono locali adatti? Qual è la risposta del pubblico?
Locali adatti non ce ne sono, capita spesso che ci si adatti a suonare in situazioni non proprio ideali, è un problema soprattutto per chi fa rock. Fortunatamente il nostro tipo di rock è molto duttile e non abbiamo problemi ad esibirci anche in situazioni acustiche o con arrangiamenti più sobri. Il pubblico c’è e vuole musica, vuole concerti ed è sempre disposto a seguirci e a seguire la scena emergente locale.
Quanto è importante la dimensione live per gli ORIENT EXPRESS? Come si comporta dal vivo la band? È facile per voi suonare dal vivo oppure affrontate il palcoscenico meno di quanto vorreste?
Se potessimo vivremmo sul palco, la musica va vissuta, sudata e lottata. Come dicevo, non abbiamo particolari problemi ad esibirci ma spesso non ci sono le condizioni tecniche affinché ci si esibisca al meglio perché mancano le strutture adatte. Se non ci fossero i concerti la band non avrebbe motivo di esistere.
Quali sono i progetti futuri della band? Siete ancora legati alla My Kingdom Music? Avete qualcosa di grosso in cantiere?
A breve sarà in giro il nostro primo video ufficiale che speriamo venga trasmesso il più possibile. Contiamo di registrare fra qualche mese la nostra seconda fatica discografica che, lo preannunciamo, sarà molto differente dalla prima ma il gruppo sarà perfettamente riconoscibile. Non sappiamo ancora con quale etichetta uscirà, la MyKingdom ha un’opzione sul secondo disco e saremmo contentissimi di poter continuare questa collaborazione a meno che non venga a bussare alla porta qualche major.
Nel panorama nazionale ed internazionale, c’è una band che riconoscete quale vostra principale fonte di ispirazione? E limitatamente alla scena italiana, c’è qualche formazione che stimate in modo particolare? Se sì, perché?
In tutte le interviste ci piace indicare nei GOD MACHINE la band fondamentale per la nostra crescita, abbiamo una devozione completa per la band di Robin Proper-Sheppard così come per i Motorpsycho. In Italia abbiamo apprezzato molto band come Karma, Ritmo Tribale e Massimo Volume. Della nuova scena ci piacciono molto i Marta sui Tubi e gli Yuppi Flu ma la lista potrebbe continuare all’infinito poiché nell’underground italiano ci sono band veramente validissime.
La fine dell’intervista spetta naturalmente a voi… grazie per il vostro tempo e in bocca al lupo!
Ringraziamo la redazione di Disintegration augurandole sempre buoni ascolti! Per quanto riguarda noi, cercateci sul web(www.officialorientexpress.it) e in giro su qualche palco..ma ricordate una cosa sola: NON SIATE MAI SUPERFICIALI!
(Mario Bove – Renato de Filippis)
Salve ORIENT EXPRESS! Il vostro nuovo album “Illusion” è da qualche tempo nei negozi, potete presentarcelo? Ci sono aneddoti particolari da raccontare riguardo la registrazione del disco?
Nonostante sia il nostro primo album, “Illusion” presenta molte idee nate quasi durante le registrazioni, questo perché in principio i brani erano molto più “free” e suonati senza troppi condizionamenti. Con il prosieguo dei lavori ci siamo accorti di avere in mano anche delle “canzoni” e non solo dei viaggi sonori molto liberi che per anni abbiamo proposto dal vivo. In questo senso la prima esperienza in studio è stata molto educativa per il nostro modo di comporre e credo ce ne renderemo conto ancora di più in seguito.
In questi tempi di file sharing e download (legale e non), come distribuite e come fate pubblicità al vostro lavoro perché il pubblico lo conosca e lo acquisti? Internet (penso in particolare al fenomeno MySpace) vi è di aiuto o ritenete che rappresenti anche, in qualche modo, un impedimento alle vendite oltre che un aiuto per far conoscere la vostra musica?
Per le band emergenti come noi internet è fondamentale, ma è un’arma a doppio taglio perché è usata spesso in maniera errata. E’ molto più rilevante avere un ottimo ufficio stampa che sappia proporre la band nei canali giusti. Myspace è ottimo come primo approccio alla musica ma crediamo molto più nei blog site dove chi è realmente interessato alla band può trovare tutto quello che serve per conoscerla a fondo.
È passato abbastanza tempo dalla pubblicazione di “Illusion” perché possiate dirci come il disco sia stato accolto dalla stampa e dagli ascoltatori…
Molto bene direi, opinioni in linea di massima molto positive sia in Italia che all’estero, il mercato tedesco e quello francese si sono rivelati molto ricettivi al nostro sound. Ci sono state anche critiche, bene accette quando sono motivate, un po’ meno quando sono gratuite, ma è perfettamente normale quando ci si accinge ad ascoltare un gruppo e un prodotto nuovo che salta fuori da chissà dove.
Come e quando avete formato la band? A cosa dobbiamo la scelta del nome?
La band è nata nel 2002, con un identità molto da trio degli anni ‘70. Soprattutto agli inizi c’era un’energia sul palco quasi incontenibile, siamo stati anche fortunati perché quasi subito abbiamo avuto un riscontro, infatti con il primo demo siamo arrivati in finale all i-Tim tour del 2003 e poi al Rock Tv tour nel 2004. Dopodiché tanti concerti e l’ampliamento della formazione a quattro con la registrazione del disco. Il nome è nato quasi casualmente e senza un motivo in particolare, visto il “successo” immediato non abbiamo mai pensato di cambiarlo.
Mi interesserebbe conoscere qualcosa sulla genesi dei vostri brani. Come nascono e come scrivete i testi? C’è una partecipazione attiva dell’intera band o una leadership individuabile?
Lavoriamo come una band. Ognuno dà il suo apporto alla costruzione dei brani che nascono in sala prove, spesso da un giro di chitarra o di basso o da un particolare tempo di batteria. In un secondo momento si lavora sui testi e sulle parti di sintetizzatore. Non vi è una vera e propria leadership, ci si alterna nelle proposte e fortunatamente riusciamo sempre ad ottenere un nostro sound riconoscibile.
Com’è la situazione della scena musicale nella vostra zona? Esistono locali adatti? Qual è la risposta del pubblico?
Locali adatti non ce ne sono, capita spesso che ci si adatti a suonare in situazioni non proprio ideali, è un problema soprattutto per chi fa rock. Fortunatamente il nostro tipo di rock è molto duttile e non abbiamo problemi ad esibirci anche in situazioni acustiche o con arrangiamenti più sobri. Il pubblico c’è e vuole musica, vuole concerti ed è sempre disposto a seguirci e a seguire la scena emergente locale.
Quanto è importante la dimensione live per gli ORIENT EXPRESS? Come si comporta dal vivo la band? È facile per voi suonare dal vivo oppure affrontate il palcoscenico meno di quanto vorreste?
Se potessimo vivremmo sul palco, la musica va vissuta, sudata e lottata. Come dicevo, non abbiamo particolari problemi ad esibirci ma spesso non ci sono le condizioni tecniche affinché ci si esibisca al meglio perché mancano le strutture adatte. Se non ci fossero i concerti la band non avrebbe motivo di esistere.
Quali sono i progetti futuri della band? Siete ancora legati alla My Kingdom Music? Avete qualcosa di grosso in cantiere?
A breve sarà in giro il nostro primo video ufficiale che speriamo venga trasmesso il più possibile. Contiamo di registrare fra qualche mese la nostra seconda fatica discografica che, lo preannunciamo, sarà molto differente dalla prima ma il gruppo sarà perfettamente riconoscibile. Non sappiamo ancora con quale etichetta uscirà, la MyKingdom ha un’opzione sul secondo disco e saremmo contentissimi di poter continuare questa collaborazione a meno che non venga a bussare alla porta qualche major.
Nel panorama nazionale ed internazionale, c’è una band che riconoscete quale vostra principale fonte di ispirazione? E limitatamente alla scena italiana, c’è qualche formazione che stimate in modo particolare? Se sì, perché?
In tutte le interviste ci piace indicare nei GOD MACHINE la band fondamentale per la nostra crescita, abbiamo una devozione completa per la band di Robin Proper-Sheppard così come per i Motorpsycho. In Italia abbiamo apprezzato molto band come Karma, Ritmo Tribale e Massimo Volume. Della nuova scena ci piacciono molto i Marta sui Tubi e gli Yuppi Flu ma la lista potrebbe continuare all’infinito poiché nell’underground italiano ci sono band veramente validissime.
La fine dell’intervista spetta naturalmente a voi… grazie per il vostro tempo e in bocca al lupo!
Ringraziamo la redazione di Disintegration augurandole sempre buoni ascolti! Per quanto riguarda noi, cercateci sul web(www.officialorientexpress.it) e in giro su qualche palco..ma ricordate una cosa sola: NON SIATE MAI SUPERFICIALI!
(Mario Bove – Renato de Filippis)
Saturday, August 9, 2008
Report del concerto di Domenica 3 Agosto con i Rezophonic. Interviste e video da Youtube.
Il servizio di Amica9 sul concerto di Domenica 3 Agosto con gli Orient Express di spalla ai Rezophonic al Fossato del Castello di Barletta:
Il video live di "Madness":
Il video live di "Madness":
Due nuove recensioni: Saltinaria e Perkele, portale dedicato a stoner rock e psychedelia
da Saltinaria.it
Gli Orient Express sono una band di Barletta (Bari) nata nel 2002. Nel 2007 esce il loro disco d’esordio “Illusion” fedele ad una linea sonora indie con riferimenti e spunti psichedelici anni ’70 e grunge, con testi che scavano nella difficoltà del vivere. Illusione, confusione.
Dieci brani intensi e concentrici, grumosi e rarefatti allo stesso tempo, che creano un intreccio agrodolce, un male di miele, un mare di emozioni, un’illusione che dura nel tempo, che allontana dalla realtà crudele che ci circonda.
I giri concentrici della batteria aprono “Eternal Child”: tracce di memoria si affacciano su un oceano di suoni psichedelici. Il ricordo di tempi migliori cura le ferite, in maniera parziale. Ferite che bruciano sottopelle.
Dal sapore più acido è “Madness” (tanto per rimanere in tema di parole e aggettivi negativi) che apre alla title-track “Illusion”: “Did you see, my skin is brame/ Ride on me, consume my flame/ Come and flow, It’s fast and strong”.
Lamenti disidratati si sperdono in “Rats Know”, contando le gocce di sudore e le dieci lacrime che bagnano “Ten Drops”. Dieci lacrime che sono come un fiume in piena.
“Today”, uno dei brani più significativi di “Illusion” cede il passo alla conclusiva “Euphoria”: toccami, ingannami, guardami.
“Illusion” è un’ottima prova d’esordio che ci fa comprendere il potenziale compositivo di questi quattro ragazzi pugliesi, forse un po’ troppo agganciati a sonorità “sicure”. Un po’ di sano coraggio in più non guasterebbe. Aiuterebbe a tener lontano quelle illusioni, quelle percezioni distorte e tutto quello che il nostro occhio pensa di vedere e le nostre orecchie pensano di sentire.
Genere: Rock/Psichedelica/Grunge/Indie
Voto: 7.3/10
Ascolta anche: Afterhours
da Perkele.it
Debutto convincente ‘Illusion’, opera prima dei pugliesi Orient Express giunta dopo un lavoro di gestazione durato qualche anno. Esordio che ci consegna una band brava dal punto di visto tecnico compositivo, ancora acerba sul piano della personalità. Perché Vito (basso, voce), GG (chitarre), Pabro (batteria) e Blondy (synth) puntano forte sulla fusione di stili: psichedelia, hard rock, grunge, sapori seventies, alternative. Purtroppo perdendo spesso di vista l’obiettivo, l’incisività e la cifra originale dei brani.
Detto questo, i dieci pezzi dell’album scorrono via piacevoli. Si passa dal rock dilatato, dimesso, notturno e sognante della title track, dell’iniziale “Eternal Child” e di “Prison Head” al mood stile Radiohead di “Rats Know”. I riff si affilano e si arricchiscono di groove quando partono le note rabbiose di “Madness”, paludose atmosfere acustiche dal taglio southern vengono ricreate da “Ten Drops”, portate a placida calma dalla fluida “First Dawn”. “Hidden Man” è una viva testimonianza degli anni 90, quando Motorpsycho e God Machine erano massime autorità nel campo del rock psichedelico. Chiudono il cd la melodica, affascinante “Today” e “Euphoria”, malinconica evocazione di passioni e amori svaniti.
Un disco sinuoso ‘Illusion’, ottima base di partenza per un progetto interessante come questo edificato dai promettenti Orient Express.
Gli Orient Express sono una band di Barletta (Bari) nata nel 2002. Nel 2007 esce il loro disco d’esordio “Illusion” fedele ad una linea sonora indie con riferimenti e spunti psichedelici anni ’70 e grunge, con testi che scavano nella difficoltà del vivere. Illusione, confusione.
Dieci brani intensi e concentrici, grumosi e rarefatti allo stesso tempo, che creano un intreccio agrodolce, un male di miele, un mare di emozioni, un’illusione che dura nel tempo, che allontana dalla realtà crudele che ci circonda.
I giri concentrici della batteria aprono “Eternal Child”: tracce di memoria si affacciano su un oceano di suoni psichedelici. Il ricordo di tempi migliori cura le ferite, in maniera parziale. Ferite che bruciano sottopelle.
Dal sapore più acido è “Madness” (tanto per rimanere in tema di parole e aggettivi negativi) che apre alla title-track “Illusion”: “Did you see, my skin is brame/ Ride on me, consume my flame/ Come and flow, It’s fast and strong”.
Lamenti disidratati si sperdono in “Rats Know”, contando le gocce di sudore e le dieci lacrime che bagnano “Ten Drops”. Dieci lacrime che sono come un fiume in piena.
“Today”, uno dei brani più significativi di “Illusion” cede il passo alla conclusiva “Euphoria”: toccami, ingannami, guardami.
“Illusion” è un’ottima prova d’esordio che ci fa comprendere il potenziale compositivo di questi quattro ragazzi pugliesi, forse un po’ troppo agganciati a sonorità “sicure”. Un po’ di sano coraggio in più non guasterebbe. Aiuterebbe a tener lontano quelle illusioni, quelle percezioni distorte e tutto quello che il nostro occhio pensa di vedere e le nostre orecchie pensano di sentire.
Genere: Rock/Psichedelica/Grunge/Indie
Voto: 7.3/10
Ascolta anche: Afterhours
da Perkele.it
Debutto convincente ‘Illusion’, opera prima dei pugliesi Orient Express giunta dopo un lavoro di gestazione durato qualche anno. Esordio che ci consegna una band brava dal punto di visto tecnico compositivo, ancora acerba sul piano della personalità. Perché Vito (basso, voce), GG (chitarre), Pabro (batteria) e Blondy (synth) puntano forte sulla fusione di stili: psichedelia, hard rock, grunge, sapori seventies, alternative. Purtroppo perdendo spesso di vista l’obiettivo, l’incisività e la cifra originale dei brani.
Detto questo, i dieci pezzi dell’album scorrono via piacevoli. Si passa dal rock dilatato, dimesso, notturno e sognante della title track, dell’iniziale “Eternal Child” e di “Prison Head” al mood stile Radiohead di “Rats Know”. I riff si affilano e si arricchiscono di groove quando partono le note rabbiose di “Madness”, paludose atmosfere acustiche dal taglio southern vengono ricreate da “Ten Drops”, portate a placida calma dalla fluida “First Dawn”. “Hidden Man” è una viva testimonianza degli anni 90, quando Motorpsycho e God Machine erano massime autorità nel campo del rock psichedelico. Chiudono il cd la melodica, affascinante “Today” e “Euphoria”, malinconica evocazione di passioni e amori svaniti.
Un disco sinuoso ‘Illusion’, ottima base di partenza per un progetto interessante come questo edificato dai promettenti Orient Express.
Tuesday, August 5, 2008
Orient Express presents: JEK’O live all'Aenima Nova Festival di Cariati Marina
Jek'o, il progetto acustico-cantautorale di Gg si esibirà Giovedì 7 Agosto all' Aenima Nova Festival di Cariati Marina in provincia di Cosenza.
Per l'occasiaione il collettivo Jek'o sarà composto da:
Gg(voce e chitarra acustica), Giuseppe"The Professor"Seccia(pianoforte), Giuseppe Piazzolla (basso), Pablo(batteria);
Per l'occasiaione il collettivo Jek'o sarà composto da:
Gg(voce e chitarra acustica), Giuseppe"The Professor"Seccia(pianoforte), Giuseppe Piazzolla (basso), Pablo(batteria);
Il video live di "Gentle Nail-Biting" di Jek'o all'Arè Rock Festival '08
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