da Rockline
Il mix di Psichedelia e Dark Rock presentato assume toni simili al sound di Motorpsycho e God Machine ma svariati sono anche gli elementi innovativi introdotti dagli Orient Express nella loro opera.Nei dieci brani composti si susseguono architetture timbriche volutamente avvolte dalle atmosfere e dall’effettistica del synth...i ritmi sono quasi costantemente calmi e rilassati, perché gli Orient Express puntano a far emergere la componente distesa del loro stile, realizzando buoni contrasti cromatici tra le sezioni tenebrose e gli acidi fraseggi psichedelici....ciò che traspare da Illusion è una buona versatilità stilistica e una discreta sicurezza, che nel tempo ha potuto rafforzarsi anche grazie alle prove live...
da Debaser
Filo conduttore che attraversa l'intero album, è la forte matrice psichedelica, elemento dominante in quasi tutte le tracce, che s'intreccia con l'hard-rock e lo spirito grunge...Eternal Child, pezzo d'apertura, indica la strada: una prima parte dal lento incedere che va in progressione e porta gli Orient ad esprimere tutta la loro potenza sonora....gli Orient sembrano indossare il loro abito migliore quando si trovano a percorrere la strada delle digressioni psichedeliche. Visione pessimistica e angosciata della vita nei loro testi, quel "mal de vivre" tipico del grunge, che a tratti pare volersi abbandonare alla rassegnazione nel subire il destino ineluttabile e in altri momenti cela una voglia di reazione che divampa dal fuoco che cammina dentro di noi. Un esordio, quello della band pugliese, indubbiamente degno di nota, nel quale emergono una notevole capacità di creare melodie ispirate e fantasiose e una minuziosa accortezza e competenza nell'esecuzione e nell'arrangiamento dei brani, sempre con un retrogusto seventies..
da Metallized
Gli Orient Express possono vantare già un discreto curriculum fatto di demo, promo, partecipazioni a compilations e una intensa attività live. Forti di quanto sopra i Pugliesi arrivano adesso a questo “Illusion”, un lavoro rarefatto, misurato, composto da suoni effettati, liquidi, sempre, per così dire, un passo indietro, puntando quindi sull’insieme delle soluzioni sonore e sull’effetto ipnotico dei loops della chitarra di cose come l’opener “Eternal Child”, salvo poi piazzare alcune accelerazioni più tipicamente 70’s orienteds rock come nella successiva “Madness”; a legare il tutto il lavoro delle Keys di Blondy. Non mancano momenti più oscuri , ma in generale è sempre la sensazione di suono “liquido” a connotare maggiormente queste tracce, che anzi, con una chitarra talvolta ancora più effettata, avrebbe dato un impatto ancora maggiore in questo senso.