da Artistsandbands.org
Non c'è dubbio che il coraggio e la voglia di capovolgere gli schemi sia il concetto di base della nostrana MyKingdom Music, anni dopo anni la piccola, ma esperta etichetta, si butta a capofitto su produzioni che risultano essere sempre delle vere piccole scommesse supportando e credendo sino in fondo a queste, ciò purtroppo non accade con le major che spesso non sono sinonimo di qualità e trasparenza, ma ahimè anche con le micro-indie che si concentrano troppo spesso su un genere 'vendibile' seppur di nicchia o a produrre solo gruppi clone nella speranza di guadagnare avidamente qualche briciola di mercato rimasta.
Lo dimostra ad esempio questo disco degli italianissimi Orient Express dalla Puglia, "Illusion" di fatto è un chiaro monito a chi crede che tutti facciano musica per soldi, fama e facile successo.
Questo lavoro è tutto tranne un prodotto preconfezionato, è un lavoro in cui campeggiano atmosfere pacate, composizioni che scaturiscono dal cuore e da sensazioni autentiche, pathos e background si confondono con l'aura di oscura oppressione e malinconica destabilizzazione.
Potremmo definire questo "Illusion" come un caldo accoccolarsi di rock psichedelico seventies e pop-hard-rock novantiano specie americano ed inglese assemblato con gusto e raffinatezza.
Un viaggio nelle sensazioni più recondite e nella musica vera, fatta con passione ed esperienze più o meno 'traumatiche', il passaggio di un treno, appunto, che non corre veloce, ma che scruta e mantiene il tenero e paranoico ricordo degli affascinanti paesaggi intravisti dal finestrino e dei luoghi fissati nella mente che sono poi gli 'scali' della vita.
Un incedere minimale si dipana in percorsi ed intrecci alternativi con una accorta variazione di pressione sugli strumenti per quindi meglio supportare i momenti acidi, quelli di rabbia emotiva, ad ampio respiro e mesta auto distruzione incastonata su morbide atmosfere acustiche e orpelli sintetici che tuttavia danno sempre un senso di umana passione piuttosto che ad un plastico gioco di artifizi.
L'arrangiamento dei brani è pressoché perfetto e si esprime al meglio sopra la base ritmica in cui il batterista si concede poco in tecnicismi ma con piglio ed estro che fanno della normalità una costante di meravigliosa espressività, in alcuni frangenti abbiamo basi quasi al limite con il trip-hop ed acidi arpeggi di chitarra o seminali assoli tanto evocativi quanto legati ad un senso metafisico si comporre ed eseguire (cosa che si può ritrovare solo nei vecchi dischi a cavallo tra i '60 e '70).
Sono presenti in tutto ben 10 brani e non me la sento di dire quale sia quello che più mi ha colpito poiché seppure nella loro lineare sinuosità riescono a colpire e coinvolgere l'ascoltatore più sensibile e capace di carpire messaggio e lidi di destinazione degli Orient Express.
Un loro trade mark lo hanno di certo, ovvero la capacità di creare brani semplici e sempre con la stessa impronta, una tensione che si spinge ansiosa per tutta la durata senza quasi mai spezzarsi, al massimo arricchendosi di un ingrossamento del sound morbido e sensuale con aperture che dall'intimistico risorgono nelle accelerazioni, nelle melodie più imponenti e schegge rock, senza mai scomporsi più di tanto, conservando un senso di eleganza e nichilista egoismo.
Prospetto per il futuro una ulteriore evoluzione ma credo che la band sia davvero sulla buona strada e molto più coraggiosa di quanto possa sembrare ad un superficiale e sbadato primo ascolto.
Gruppo ed etichetta da supportare, rigorosamente made in Italy.
Brani suggeriti: Tutti.
da Darkroom-Magazine.it
Rating : 7.5
La My Kingdom è da poco tornata a farci visita con una delle sue release professionali ed artisticamente elaborate. Stavolta, però, niente metal nelle nostre casse: gli autori di "Illusion", all'anagrafe Orient Express, sono quattro musicisti pugliesi con diversi demo ed un'importante attività live alle spalle, dediti ad una materia musicale notturna e sfumata, una rivisitazione in chiave proto-dark del movimento psichedelico degli anni '70, talvolta congiunta a richiami grunge (soprattutto per quanto riguarda le liriche, incentrate sul mal di vivere della società contemporanea) e perfino new age (provate ad ascoltare "Ten Drops"). Sciorinando dodici episodi sospesi tra avvolgente delicatezza ("Rats Know") e leonina acidità ("Madness"), tra i quali rimbalzano moderni ed iridescenti echi di Radiohead e Muse ("Prison Head"), i Nostri enfatizzano il già vistoso lato viscerale-emotivo di un sound stilisticamente a cavallo tra passato e presente, forse ancora un po' troppo sofisticato per potere essere apprezzato da un pubblico di vasta scala, ma, per chi scrive, adattissimo ad ascolti impegnati e prolungati nel tempo. Più che importante si rivela, nell'economia della band, la presenza del synth di Blondie, pennello tinto di blu che agisce romantico sulle nostalgiche ed effettate partiture di Gg (chitarra), sui sapienti rintocchi di Pablo (batteria) e sulle liquide onde di Wito, virtuoso bassista, ma anche vocalist veramente dotato dal punto di vista interpretativo. Suggestive note di piano cadono come soffici gocce di pioggia sui motivi dell'opener "Eternal Child" e della conclusiva, bellissima "Euphoria", mentre una minimale ed ovattata elettronica fa da cornice alla spettacolare "Rats Know", rendendola ancor più godibile e sofisticata. Anche se nella seconda parte assistiamo ad un piccolo calo di ispirazione, non ci sono eccessive pecche in questo debutto suonato con classe e passionalità, personale e scevro da qualsiasi compromesso. Se volete correre il rischio, ascoltatelo possibilmente di notte: senza ombra di dubbio, l'illusione degli Orient Express vi rapirà con il suo irresistibile fascino ipnotico. Non lamentatevi, però, se non riuscirete a liberarvi dall'incantesimo: noi vi avevamo avvertito!
da MeanMusik.de
Es gibt Bands, die entwickeln sich weiter, und es gibt Bands, die sich eher zurück entwickeln.
Orient Express gehört definitiv zu ersterem. Seit sie 2003 das erste Demo veröffentlicht haben, haben Orient Express einen interessanten und erfolgreichen Werdegang hingelegt.
Mit Illusion präsentieren Orient Express ein sehr abwechslungsreiches Werk. Es wirkt sehr ruhig und verspielt, vielleicht auch etwas chaotisch. Allerdings bietet es dadurch Hörgenuss pur.
Zehn schön aufeinander abgestimmte Tracks, die, jeder für sich, in einem stimmigen Klangbild verpackt sind. Es ist keine Musik für ne Party, aber für nette Runden mit Freunden sollte man die Band auf jeden Fall im Player haben.
Alles in allem ein wirklich gelungens Werk, das es sich zuzulegen lohnt
Bewertungsbox
Sound: 9 von 10
Booklet: 5 von 10
Laufzeit: 9 von 10
Specials: 5 von 10
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Gesamt:
Bewertung: 7 von 10
da MetalWave.it
Gli Orient Express suonano insieme dal 2002 e ora escono con questo primo full-length "Illusion", registrato al Gel Studio e pubblicato dalla italiana My Kingdom Music. Non so dirvi molto di questi quattro ragazzi, ad esempio da che parte d'Italia provengano, ma comunque questo cd è un discreto lavoro di rock dalle tinte psichedeliche che mostra numerose aperture melodiche, grazie all'abbondante utilizzo del synth. Nella bio si cita come forte influenza la scena rock psichedelico anni '70, ma penso che questo album sia eccessivamente prodotto e anche troppo ben curato per poter avere il vero feeling e l'emotività un po' grezza e naif che era tipica dei dischi di quegli anni. A tratti si sentono anche influenze hard rock, e a pezzi ispirati come la traccia d'apertura "Eternal Child" se ne alternano altri che non lasciano molto il segno. I nostri suonano anche piuttosto affiatati tra loro, e a dimostrazione di ciò c'è un discreto gusto per gli arrangiamenti, però l'intero disco sfiora quasi la durata di un'ora e la cosa alla fine risulta un po' noiosa.
In conclusione un lavoro abbastanza emozionante e ricco di momenti di atmosfera, e ben suonato; forse ci si poteva aspettare qualcosina di più a livello di songwriting, ma considerando che è solo il primo full-length non c'è male!