da Eutk.net
Presentatevi ai lettori di EUTK.
(Pablo): “Orient Express nasce nel 2002, inizialmente e testardamente devoti alla formula del power trio ‘70ies con la cui formula riusciamo ad esibirci in kermesse come l’i-Tim Tour del 2003 (dove arriviamo in finale), al Rock Tv tour del ’04, alle finali per lo Sziget Festival del 2006 e in diverse altre interessanti situazioni. Nel 2006 entriamo in studio e, contestualmente alle registrazioni, decidiamo di implementare il nostro suono con l’ausilio del synth diventando di fatto un quartetto. Completate le registrazioni entriamo in contatto con la My Kingdom Music che permette l’uscita nello scorso settembre del nostro debut album “Illusion”. Dal vivo lo stiamo portando in giro come quintetto con il sottoscritto alla batteria, Gg alla chitarra, Wito al basso e voce, Blondy ai synth e Able alla seconda chitarra.”
Il nome Orient Express rimanda al mitico treno. Come mai questa scelta?
(Gg): “Non ha un motivo ben preciso la scelta del nome. Fondamentalmente è un nome che subito ci ha colpiti e che da subito abbiamo fatto nostro: a posteriori ci sono delle motivazioni ben precise. Parlo di viaggio, di viaggio lungo e dannato, parlo di un occhio orientale, parlo di situazioni, odori e sentimenti affiancabili a questo nome. Lo troviamo molto affascinante.”
“Illusion” è il vostro debut, ti andrebbe di parlarcene? In genere il debut è il disco più importante per una band.
(Wito): “Illusion e’ un infuso di passione e vita vissuta, un viaggio etilico nei sentimenti più nascosti dell’uomo, uno sfogo, una quercia secolare colma di segreti, un modo per esprimere la nostra felice infelicità, un sogno atteso da tanto, "Illusion” e’ il nostro primo disco.”
Il vostro sound è molto legato alla psichedelia dei ’70, al tempo stesso vi sentite di appartenere al grunge. Ti andrebbe di sviscerare il vostro suono, cercando di farci comprendere la sua genesi? (Gg): "Io personalmente sono un grande estimatore della scena prog e psych degli anni ’70 e posso dire che il nostro suono è strettamente legato a quelle sonorità. Oltremodo, nel disco è palese che le sonorità non sono esclusivamente ‘70ies, ci sono varie sfaccettature: c’è del grunge, come dici tu, ma credo solo a livello d’intenzioni, c’è un po’ di shoegaze e ne possiamo trovare infinite di soluzioni… Insomma, credo che abbiamo un sound abbastanza personale, non ci rifacciamo a nessuno stilema o cliché predefinito, è un’evoluzione naturale e durante ogni canzone ci si può aspettare di tutto.”
Ho definito il vostro disco notturno e onirico. Cosa pensi a riguardo?
(Wito): “Sono particolarmente felice di questa tua definizione, hai centrato perfettamente le intenzioni di questo nostro debutto. Gli Orient amano il buio e ci vivono a loro agio, si nutrono di questa mancanza di luce, ma non hanno intenzione di spaventare nessuno. Vogliamo solo che il nostro ascoltatore si spogli all’ascolto di questo disco e non abbia timore a mostrare le sue insicurezze le sue paure anche piangendo, nulla di preconfezionato, nulla di precostituito, i nostri sentimenti, i nostri viaggi mentali, le nostre vite colme di ansia, tutto questo possiamo “donarlo” con questo album.”
Citate anche Milan Kundera, è una citazione casuale o è in sintonia con il vostro mood?
(Gg): “La citazione di M. Kundera ci sembrava perfettamente azzeccata per far capire le intenzioni del gruppo (in sintesi: la gente sta diventando sorda, ecco perché la musica deve essere suonata ancora più forte). Si può subito pensare ad un gruppo metal, ma non esisterebbe cosa più sbagliata di questa. Gli Orient Express non sono un gruppo metal, anzi, come dici tu abbiamo composto un album di musiche notturne e oniriche, ma ti posso assicurare che uno show degli Orient Express ne equivale a 3-4 di gruppi metal che urlano nei microfoni.”
Avete già progettato il prossimo disco? Anticipazioni?
(Wito): “ Abbiamo dei nuovi brani che stiamo cercando di sviluppare ma non c’è ancora una direzione ben precisa, anticipazioni di carattere prettamente tecnico non posso darne, non per presunzione, ma l’esperienza del primo disco ci ha fatto capire come tutto possa cambiare anche in dieci minuti se c’è l’ispirazione. Senza dubbio sarà un disco lontano dalle leggi discografiche e vicino a ciò che non può essere compreso quando si è presi maniacalmente dalla fretta e dall’arrivismo. Amiamo le nudità dei nostri sentimenti e viaggiamo su binari paralleli ad altri ma solo nostri. Lasciatevi baciare dal freddo.”
Fra poco si vota per le elezioni politiche, considerazioni?
(Pablo): “Non ci sono particolari considerazioni al riguardo, siamo troppo occupati con altre faccende per poter sprecare troppo tempo con questi argomenti. L’unico rammarico è che nessuno nella band ha parenti o amici in politica così da poter usufruire anche noi di una fetta della torta così com’è negli usi e costumi di questo paese… proviamo tristezza infinita per il paese in cui viviamo così colmo di possibilità ma così banale e a dir poco ridicolo nelle scelte politiche. Fortunatamente la nostra esistenza non dipende da questo altrimenti avremmo il cappio al collo già da tempo.”
Chiudete pure come volete.
(Pablo): “Grazie a te Luigi e a tutta la redazione di Eutk. Vi esprimiamo i nostri più sinceri complimenti per l’ottimo lavoro che svolgete distinguendovi in maniera positiva nel caos del web. Per tutti i lettori e ascoltatori…NON SIATE MAI SUPERFICIALI.”